Della Deledda mi ha colpito soprattutto la modernità del linguaggio. Sono sempre stata prevenuta rispetto a questa scrittrice, lo confesso: pensavo fosse pesante, ottocentesca, ridondante... e invece mi sono dovuta ricredere.
Questo breve romanzo, che racconta una storia semplice di amori, matrimoni, patrimoni, uliveti e verità, si legge fluidamente, con piacere.
L'amore dell'adoloscenza, la realtà che schiaccia e che ricatta, la sofferenza, la rinuncia... e su tutto questo, una guerra che incombe, scura e minacciosa come un corvo.
Ho preso alla biblioteca un altro libro della Deledda. Non avevo mai letto niente di lei, ho voluto fare una prova, ma sono davvero contenta di avere superato i miei pregiudizi su questa meravigliosa scrittrice.
Maria Grazia Cosima Deledda (Nuoro, 27 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936) è stata una scrittrice e traduttrice italiana, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1926.
Quinta di sette figli nasce presso una famiglia borghese di Nuoro ed esordisce come scrittrice a diciasette anni pubblicando alcuni racconti su una rivista di moda. Nel 1892 pubblica il suo primo romanzo Fior di Sardegna mentre lo scritto Le vie del male viene positivamente recensito da Luigi Capuana. Le nozze con il funzionario ministeriale Palmiro Madesani la portano a Roma dove nel 1900 si trasferisce. I vent’anni che precedono l’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura (1926) sono ricchi d’ispirazione e la pubblicazione quasi annuale dei suoi scritti fa di questo periodo il più fecondo della vita della scrittrice; vedono la luce tra gli altri: Elias Portolu, Cenere, Edera, Sino al confine, Colombi e sparvieri, Canne al vento e Marianna Sirca. Grazia Deledda muore a Roma il 15 agosto del 1936.
Quinta di sette figli nasce presso una famiglia borghese di Nuoro ed esordisce come scrittrice a diciasette anni pubblicando alcuni racconti su una rivista di moda. Nel 1892 pubblica il suo primo romanzo Fior di Sardegna mentre lo scritto Le vie del male viene positivamente recensito da Luigi Capuana. Le nozze con il funzionario ministeriale Palmiro Madesani la portano a Roma dove nel 1900 si trasferisce. I vent’anni che precedono l’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura (1926) sono ricchi d’ispirazione e la pubblicazione quasi annuale dei suoi scritti fa di questo periodo il più fecondo della vita della scrittrice; vedono la luce tra gli altri: Elias Portolu, Cenere, Edera, Sino al confine, Colombi e sparvieri, Canne al vento e Marianna Sirca. Grazia Deledda muore a Roma il 15 agosto del 1936.
A presto
Francesca
Infatti ho un suo libro, Canne al vento, ancora intonso nella libreria: ero convinta anch'io fosse pesante, ma prima o poi mi deciderò a leggerlo, visti i tuoi consigli!
RispondiEliminaIn compenso, ad una mostra su Eleonora Duse ho assistito alla proiezione di un film raro, muto, tratto dal libro Cenere: sia la storia che la recitazione della grande attrice, vestita in abiti contadini, così come la pellicola in bianco e nero rovinata dal tempo, mi hanno davvero affascinato!
No, no... per nulla pesante! La lettura scorre lieve e facile. Leggila e poi mi dici che ne pensi!
EliminaTi abbraccio
Francesca
Ciao mi presento! Mi chiamo Federica e seguo Kosenrufu mama da un po' . Mi sono incuriosita dal tuo nome e ho scoperto il tuo blog! Davvero spunti interessanti come questo ultimo post. Anche io non conosco la Deledda... La leggero' e ti farò sapere. A presto Francesca ti ho salvato tra i preferiti😍
RispondiEliminaGrazie... passo subito a trovarti!!!
EliminaUn abbraccio di benvenuto
Francesca
OOOOH... non ho trovato il blog, ma solo una pagina iniziale che però è vuota. Mi mandi il link del tuo blog, così ti trovo direttamente e senza passare dal via???
EliminaA presto
Ciao cara Francesca proprio i blog come i tuoi mi incoraggiano a scrivere il mio!! È' vero c'è' solo la pagina iniziale ancora non ho scritto !!! Da poco ho un computer nuovo e adesso non ho più scuse! Da sempre tengo un diario della mia vita direi molto attiva e da un po' ho deciso di metterla in rete per condividere con persone come te questo universo meraviglioso fatto di scambi ! Con il primo post lo condividerò e sicuramente sarai la prima. Grazie ( comunque sono anche su Facebook come Federica Costa c'è' la mia foto con in cappello se vuoi possiamo anche chiederci l'amicizia) Federica
RispondiEliminaCara Federica,
Eliminaaspetto i tuoi post sul blog. Ero iscritta a Facebook ma poi mi sono tolta per mancanza di tempo. Il blog da solo soddisfa il mio bisogno di comunicare e assorbe molto tempo. Quindi attenderò con pazienza, ma tu devi farmi sapere appena pubblicherai qualcosa così ti inserirò subito nel blogroll.
Bacione
Francesca
Ciao Francesca, mi fa piacere che ti sia piaciuta Grazia Deledda. Io la leggo da quando ero ragazzina, una grande passione di mia mamma, quindi in casa sono sempre stata circondata dai suoi romanzi. Una donna molto passionale, cresciuta in epoca e soprattutto in un luogo in cui la cultura non poteva essere per le donne, autodidatta eppure prima donna a vincere il Premio Nobel per la letterature, nel 1926. Potrebbe essere la Jane Austin sarda...ma molto meno mielosa!!! Io ho nel cuore "La via del male", lo leggo una volta all'anno...a 13 anni mi ero presa un acotta per Pietro Benu, il protagonista!!!! Buon lavoro nella tua meravigliosa casa! Valentina
RispondiEliminaCiao valentina, sono passata nel tuo blog e mi permetto di metterti nel blogroll.
EliminaLa Jane Austen sarda... si, mi piace... ma molto meno mielosa... vero!!!
Un abbraccio
Francesca