giovedì 6 febbraio 2014

UN'ASSURDA ECONOMIA

Ho dedicato gran parte del mio pomeriggio alla visione di questo film-documentario.
E' un film che parla di economia e non ho sempre capito tutto, soprattutto quando parlavano di sistemi monetari o borsa, ma una cosa è chiara... il sistema economico, così come è concepito, oltre che assurdo, è destinato a collassare e la crisi globale di questi ultimi anni non è che l'inizio di questo collasso!
La soluzione prospettata non è utopia anche se sembra quasi un sogno...
Lo so che di tutti i miei lettori forse nessuno lo guarderà (è lungo, dura 2 ore e 41 minuti). Oggi tutto deve essere veloce, immediato... non c'è molto tempo per pensare!!! Eppure, se avrete la voglia di dedicare un po' di tempo alla vostra crescita e alla comprensione di come in realtà stiano andando le cose, non potete non vederlo.
Mi interesserebbe la vostra opinione.
Ma, se deciderete di guardarlo, fatelo fino in fondo... e poi magari ne parliamo!!!



11 commenti:

  1. Ciao Francesca, credo che lo guarderò stasera. Trovo anch'io che sia importante capire per tentare di difendersi, in qualche modo.
    Grazie, a presto.

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    1. Alla fine l'hai visto? Che ne pensi?

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    2. Sì l'ho guardato tutto. L'ho trovato ben fatto, molto interessante e profondo. Concetti come la violenza legata alla mancanza di empatia, l'importanza della cultura,il potere smisurato che il mercato ha sulle nostre esistenze, i valori distorti frutto del consumismo, difficilmente vengono trattati dai media e dalla normale informazione. E' vero che la seconda parte del documentario sembra raccontare un'utopia, ma io non credo sia così impossibile. Già oggi, in alcune città, dell'Inghilterra soprattutto, si stanno sperimentando il baratto, l'affitto di beni e l'autoproduzione, quindi è possibile cambiare, basta volere. Probabilmente la nostra generazione non ci riuscirà, ma forse i nostri nipoti sì. Non è vero che noi siamo l'ultima ruota del carro e non possiamo fare niente, noi possiamo contribuire al cambiamento diffondendo nuovi e diversi valori, informandoci, possiamo cambiare migliorando noi stessi ogni giorno. E' davvero un bel documentario che fa riflettere e apre la mente. Lo consiglio a tutti.

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    3. Noooo... avevo scritto una risposta lunghissima e articolata per dirti quello che del film mi aveva colpito di più e poi il computer non me l'ha preso. Forse il commento era troppo lungo!!!
      Proverò ad essere più breve.
      La prima cosa che mi ha colpito è il concetto stesso su cui si basa l'economia di oggi: ossia la CRESCITA!!! I politici e gli economisti si disperano se il paese non cresce di una buona percentuale ogni anno. Ma come si può pensare che il nostro pianeta, piccolo, vulnerabile e con risorse finite, possa ancora sopportare per molto una ulteriore crescita? Quanto dobbiamo comprare per far si che ci sia questa famigerata crescita? Quanti debiti devo fare per comprare, comprare, comprare e ingrassare ancora di più le tasche di quell'1% di popolazione che detiene il 40% delle ricchezze del pianeta?
      Il discorso sul DEBITO l'ho capito meno, forse perchè mi sono sempre rifiutata di interessarmi di Borsa e affini. Ho solo compreso che è un gioco speculativo che presto o tardi ci esploderà in mano.

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    4. Interessante è poi il discorso sulla tecnologia. Sono già note e scoperte le tecnologie dei prossimi 10-15 anni, solo che le tirano fuori poco per volta perchè noi dobbiamo consumare poco per volta. Il computer che acquisti oggi, domani è già obsoleto e ne comprerai un altro. Il cellulare di oggi, domani è superato... Se tirassero fuori le conoscenze tecnologiche tutte oggi, tu compreresti solo un PC e solo un cellulare!!! Stesso discorso per automobili, elettrodomestici e altro!
      Pensa solo a quella straordinaria macchina per costruire le case. La tecnologia per fare così esiste ma costruiamo ancora le abitazioni con cemento, chiodi, martello e tavole di legno!!!

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    5. Lavisione di Fresco è un'utopia, almeno sembrerebbe... ma ha tante cose che potrebbero essere realizzate. Per esempio, io ho sempre pensato che vivere senza denaro è possibile, vivere senza lavorare è possibile. Certo, non in questa società, non nel mondo dove viviamo oggi... ma se concepiamo una società non fondata sull'acquisto ma sullo scambio, dove tutti hanno di che soddisfare i bisogni primari, dove gli uomini possano soddisfare il loro bisogno di conoscenza, creatività, aggregazione, dove le risorse della Natura sono preservate e tutelate, dove prima viene il benessere del Pianeta...allora vivere senza denaro e senza banche, senza un sistema economico fondato sul lavoro e sul salario, senza chi sfrutta e chi è sfruttato forse è possibile. Ma hai ragione a dire che non saremo noi a vedere tutto questo. Forse nemmeno i nostri nipoti.
      Noi vedremo solo il grande serpente dibattersi e gridare. Vedremo solo l'agonia di questo mostro.
      Sono orgogliosa e felice di essere una persona che non compra praticamente nulla che non sia indispensabile (sono la disperazione del PIL!!!), non spreco nulla, riciclo fino all'estremo, compro i mobili usati, autoproduco tutto quello che posso, insegno ai miei figli a fare la stessa cosa... Sono il primo ingranaggio di questo sistema e con le mie scelte posso cambiare le cose. Se tante altre persone faranno lo stesso, il Grande >Serpente se ne accorgerà. Saremo come granellini di sabbia nell'ingranaggio.
      Forse la Rivoluzione comincia da questo!!!!
      Un abbraccio
      Francesca

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    6. Sono d'accordo: la rivoluzione comincia con il cambiare le nostre scelte; anzi, comincia con il capire come funziona il diabolico meccanismo che hanno creato per manipolarci!
      Poi trovo spaventoso e scandaloso il fatto che i governi e la politica, pur rendendosi conto che non si può andare avanti all'infinito in questo modo, non facciano praticamente nulla per cambiare.

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  2. Francesca, ora non ce la faccio, ho una montagna di panni da stirare ( e se ce la faccio provo a sistemare un po' di foto) ma sono d'accordo che così non si può andare avanti! il fatto è che la rivoluzione non possiamo farla noi "piccoli", l'ultimo anello della catena! però appena ho due ore e 41 minuti me lo guardo!
    notte!!! :-)

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    1. Errore. Secondo me è sbagliato il tuo punto di partenza. Noi non siamo l'ultimo anello della catena, noi siamo il primo! Forse è arrivato il momento di cambiare atteggiamento e mentalità!
      Non arrenderti
      Francesca

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  3. Oh si che me lo guardo , eccome . E poi ne parliamo. Hai letto qualcosa del filosofo Latouche? Per restare in tema ...

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    1. Non ho letto nulla di Latouche ma naturalmente conosco la teoria della decrescita felice. Nel film si parte dagli stessi presupposti ma si va oltre la decrescita. Si prospetta un mondo senza denaro e senza banche, senza speculazioni, senza sprechi, basata sullo scambio. Se hai bisogno di qualcosa lo prendi in prestito, come già si fa con le biblioteche. Un mondo tecnologico per tutti dove al primo posto c'è il benessere del pianeta, la salvaguardia delle risorse e la soddisfazione dei bisogni primari di tutti gli abitanti della terra. Utopia? Forse si, ma da questa idea si può prendere qualche spunto! Parliamone!
      A presto
      Francesca

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