mercoledì 3 settembre 2014

Dubbi sul sentiero da percorrere

Un commento lasciato sul sito di Ester ( http://esterdaphne.blogspot.it/ ) mi ha dato da pensare.
Sto percorrendo il giusto sentiero? L'idea dell'Associazione Culturale è quella giusta? Se la gioia che mi da è solo mia e non è affatto condivisa con gli altri componenti della mia famiglia, che considerano tutto questo come un'invasione aliena nel loro territorio, forse l'idea è da rivalutare, rivedere, trasformare, adattare? O forse accantonare e pensare a qualcos'altro?
Quando ho fatto il corso sulle piante spontanee, la gioia era solo mia. Mio marito e i miei figli, forse intimiditi da tutta la gente che aveva invaso salotto e cucina, sono sgattaiolati dalla porta sul retro e si sono rinchiusi in camera da letto senza nemmeno cenare. La cosa mi ha rattristato tantissimo. Possibile che siano tanto timidi? Possibile che digeriscano tanto male la presenza di estranei in casa?
Se dovessi davvero costituire un'Associazione Culturale a casa mia, la presenza di gente per casa sarà quasi quotidiana. E' giusto che io imponga ai miei famigliari tutto questo, se a loro non è affatto gradito?
Mille dubbi mi invadono la mente. Penso soprattutto che se questa fosse davvero la mia strada, il mio Dharma, non dovrei incontrare simili difficoltà; non dovrei sentirmi così sola e quasi abbandonata.
Ho sempre saputo che nel percorrere il proprio sentiero, quello che ti è destinato, i passi sono facili, quasi inevitabili, immediati e gioiosi.
Io non sto incontrando gioia nell'organizzazione dell'Associazione, ma solo ostacoli e solitudine.
Mi fermo, ci medito su, torno un poco sui miei passi.
Non ha senso fare qualcosa a casa se chi vive in quella stessa casa non condivide o addirittura osteggia il progetto.
Lascio che un po' di tempo mi scorra addosso e intanto continuo a pensare a cosa mi piacerebbe fare da grande!!!

immagine da web
Adesso sono al mare con Marta, sole lei ed io!
Una piccola vacanza tra madre e figlia!
Il tempo è brutto, fa anche freddo ma non ha importanza. Riposiamo.
La prossima settimana io comincio a lavorare e lei tornerà a scuola.
Passeggiando sulla spiaggia, raccogliendo conchiglie e guardando le nuvole nel cielo, penso al mio futuro. Vorrei fosse un futuro di gioia ma non di solitudine. Vorrei fare qualcosa che possa condividere con chi amo, un progetto che possano comprendere, capire e in cui possano credere e partecipare.
Penso... penso... penso... e forse il tarlo mi darà una mano!

Vi abbraccio
Francesca

7 commenti:

  1. Forse dovresti provare a non pensare per qualche giorno, lasciarti cullare dalle onde del mare (anche se in burrasca), affondare nei libri che stai leggendo e svagarti staccando un po' la testa.
    Magari arriverà un segno che ti indicherà la strada da seguire.

    Per questo non ti dico altro, ne riparliamo quando torni dalla vacanza!

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  2. Francesca, sarebbe davvero un peccato che tu rinunciassi al tuo sogno solo perché ai tuoi famigliari non è gradito. magari un po' alla volta si sentiranno un po' coinvolti anche loro e magari si entusiasmeranno anche loro! un'ass. culturale è vitale, è una cosa meravigliosa!
    stacca un po' la spina e poi valuterai!
    un abbraccio
    Cinzia

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  3. anche io penso che non dovresti abbandonare il tuo sogno,sai? Penso anche che, nel percorrere il proprio sentiero, quello che, come dici tu, ci è destinato, la strada non sia poi sempre così facile e priva di ostacoli, ma si va avanti. E credo che l'amore e l'entusiasmo che hai in te finiranno per coinvolgere gli altri, ne sono certa.
    Intanto cerca di rilassarti, là al mare, anche se il tempo non è bello. Goditi i libri, le nuvole, le passeggiate e, soprattutto, tua figlia.magari cogli l'attimo per approfondire con lei l'avventura dell'associazione culturale, magari riuscirà a dirti con sincerità ciò che pensa.
    Io non vedo l'ora che trascorrano queste giornate. Arrivo dai miei amori venerdì 12 e sto già preparando la roba da portare! E non vedo l'ora di conoscerti e Giulia anche, è felicissima. E sai una cosa.....non puoi non piacermi. Guarda che io sono una specie di strega riconosciuta, la mia pelle e le mie sensazioni non mi tradiscono mai!
    E la mia casa è sempre aperta, come e quando vorrai. Ci sono un sacco di cose che vorrei farti vedere! Un abbraccio lela

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  4. Perchè non ne parli con loro?Forse una via alternativa c'è.
    Ciao

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  5. Non giudicarti, sei troppo severa con te stessa! Io credo che la realizzazione dei nostri desideri non sia mai facile. Si dice che, al contrario, se una cosa è destinata a noi, la strada per raggiungerla sia facile e cosparsa di fiori... Ma secondo me non è così! Potrei portarti tanti esempi di persone che avevano un desiderio e hanno incontrato mille ostacoli prima di raggiungere il loro obiettivo.Capisco anche che coinvolgere gli altri nella realizzazione dei nostri sogni a volte possa essere deludente. Spesso gli altri non capiscono quello che per noi è importante, soprattutto se non glielo spieghiamo. Però, se ci tieni, non rinunciare all'associazione. Intanto goditi il mare, che è sempre fonte di ispirazione. A presto!

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  6. Sai io non credo che la tua famiglia non gradisca le tue passioni e nemmeno credo vogliano che tu abbandoni i tuoi sogni. Forse c'è da fare qualche aggiustatina perchè mettendosi nei loro panni non è sempre piacevole avere tutti i giorni estranei (parole tue) in casa. Non a tutti piace e questo è da prendere in considerazione.
    Tu stessa ti dai la soluzione scrivendo "forse l'idea è da rivalutare, rivedere, trasformare, adattare"..... dunque non devi abbandonare i tuoi sogni.
    La casa è un luogo che ti fa sentire il calore e l'amore delle persone che ci vivono.
    Rientrare a casa alla sera dopo una giornata di lavoro o di scuola deve dare un senso di pace e di benessere. La casa è la famiglia il punto fermo della vita, forse è solo questo che ti stanno dicendo i tuoi cari, ma non vogliono sicuramente che tu rinunci ai tuoi sogni
    Un caro saluto.

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  7. Cara Francesca, metto la mia firma sul post precedente, quello di Carla e ti sorrido dolcemente... ho appena letto il tuo ultimo "pezzo" che sprigiona energia ed entusiasmo. Quante volte capita di aspettarci, nella vita. Ecco, l'attendere (attendersi) è una virtù preziosa.
    Un bacio.

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