sabato 21 settembre 2013

Nasci, guadagna, consuma, crepa



Lo so che sembro incoerente, visto che solo ieri ho scritto un post dove dico che avrei frequentato molto meno il blog... ecc... ecc...,ma non ho mica specificato "quando" avrei cominciato con la nuova "direzione editoriale"... Eh... Eh... Eh...
E così eccomi qua, bloccata in casa da una forma strana di malessere, fatta di mal di gola, tosse, mal di testa che non è un mal di testa ma più che altro un obnubilamento (mi sembra di essere dentro uno scafandro, per intenderci).
Ieri ero al lavoro, anche se già non mi sentivo troppo bene, e passando accanto a delle colleghe, carpisco uno stralcio del loro discorso.
"Meno male, è venerdì"
"Si, ancora poche ore e finalmente possiamo goderci la vita."
"Non si riesce mai a fare niente... vorrei fare tante cose ma il tempo non basta mai..."
"Non vedo l'ora che arrivi il fine settimana"
"Mi sembra di passare la vita in ufficio... ma che razza di vita è?"

E' vero. Che razza di vita è quella che ti fa passare otto ore al giorno chiusa in un ufficio, in un negozio,in un qualsiasi luogo di lavoro, facendo spesso cose che non ti piace fare o che ti interessano poco? Alzarsi la mattina presto, colazione, vestirsi e poi via... al lavoro. Stare li tutta la mattina, un pranzo al volo e poi ancora lavoro tutto il pomeriggio. La sera ritornare di corsa a casa, cena, Tv e nanna. Domani ricomincia tutto da capo!!!
Si vive nel fine settimana. Certi lavori non permettono nemmeno questo. Penso a chi lavora nella sanità, nella sicurezza o nella ristorazione oppure in certi centri commerciali aperti sempre, sempre, sempre!!!
Se si ha la fortuna diamare il proprio lavoro non è un peso, anzi... ma i più lavorano solo per lo stipendio, per avere ciò che serve per vivere...



VIVERE!!!

Ho riflettuto molto sul significato di questa parola: VIVERE.
Oggi sembra quasi che si è vivi solo se si consuma. Sei vivo perchè hai soldi in tasca e compri cose, oppure vai in giro, viaggi o vai a mangiare fuori.
Chi ci ha inculcato questa distorta verità nella testa?
La logica del "Nasci, guadagna, consuma, crepa" sembra essere imperante.
Io stessa per molti anni sono stata vittima di questa logica.
Provengo da una famiglia molto ricca dove il consumo era all'ordine del giorno. Nella mia infanzia e fanciullezza non mi è mai mancato niente... desidero quello... ecco, tuo... Vorrei fare quello... ecco, fallo!!! Quando le cose sono cambiate, quando mio padre è mancato e il nostro tenore di vita piano piano si è ridotto, ho cominciato a pensare che quella non era vita.
Se non vai fuori a cena almeno due volte volte alla settimana non è vita!!!
Se non fai almeno due o tre viaggi importanti all'anno, non è vita!!!
Se nell'armadio non hai i vestiti all'ultima moda, che vita è?
Fortunatamente le cose sono cambiate e quella ragazzina capricciosa che sono stata da giovane non esiste più.
L'India mi ha aiutata a cambiare, la conoscenza di una diversa realtà, di Maestri che mi hanno aperto gli occhi...ma questa è un'altra storia che forse un giorno vi racconterò.

Ho pensato che la vita è una cosa molto semplice. Quando si ha un tetto sopra la testa, magari un pezzo di terra, quanto basta per sopravvivere... che altro ti serve?
E' proprio necessario lavorare 8-9-10 ore al giorno? Sacrificare quello che di meglio ha la vita da offrire, per avere un più alto guadagno? Trascurare i rapporti umani, le amicizie, le meraviglie della Natura e del Cielo per consumare, consumare, consumare?
L'80% per cento dei nostri consumi sono superflui, inutili... Potremmo lavorare l'80% in meno e goderci la vita l'80% di più!!!
Lo so, coloro che fanno fatica a tirare avanti non saranno per niente daccordo con me. Parli così perchè tu un tetto sopra la testa lo hai... un pezzo di terra per farti l'orto e il frutteto lo hai... vivi in un piccolo Paradiso,tu... sei fortunata.
Si, ne sono consapevole, sono fortunata. Però non sono più ricca, anzi... potrei decisamente dire, senza pericolo di essere smentita,che sono povera. Fra mio marito e me, negli ultimi mesi, non siamo arrivati a guadagnare più di mille, mille e cento Euro al mese... siamo in quattro, due figli adolescenti, la scuola, la casa, la macchina...
I lavori di ristrutturazione della casa ci hanno letteralmente spolpato. Non abbiamo più soldi da parte.
Abbiamo arredato la casa con vecchi mobili usati o regalati, ci vestiamo con abiti di riciclo e quelli che abbiamo li facciamo durare all'infinito. Non andiamo mai fuori a cena, mai. Non viaggiamo più, a parte rarissime occasioni.
Eppure, nonostante tutto, mi sento fortunata! E mi sento ricca!



Oggi ho fatto il pane. Il suo profumo scalda la casa.
C'è la legna sotto la tettoia, l'orto da curare... La prossima settimana vendemmiamo...
Forse non avrò vestiti alla moda nel mio armadio, i mobili della casa sono vecchi, spaiati e comprati su Subito.it, i miei figli vanno a scuola con i vestiti smessi dei cugini ma... volete saperla una cosa?
Mi sento immensamente viva, circondata dai boschi e dalle colline.
La mia casa, la mia famiglia, la Natura, la mia vita...
Nasci, vivi, godi, sorridi!!!

Un bacio
Francesca

28 commenti:

  1. Anche io ti voglio bene. Se fossi qui ti abbraccerei forte forte.

    RispondiElimina
  2. Sei così vera, hai proprio ragione in ciò che scrivi, a volte basta poco per essere felici,
    ti abbraccio forte,
    Amalia

    P.S.: a breve comincerò un corso di erboristeria, non vedo l'ora, in parte lo devo anche a te, per avermi trasmesso l'amore e la curiosità per la natura, in particolare per le piante che troviamo selvaticamente, doni preziosi se ne conosciamo le proprietà.
    Per favore non abbandonare questo angolino, sei sempre fonte d'ispirazione e trasmetti serenità.


    Amalia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che bello sapere di essere stata d'ispirazione... per una cosa così bella, poi.
      No Amalia, non abbandonerò un bel niente... solo farò un po' meno post. Tutto qui!!!
      Un bacio

      Elimina
  3. ...e meno male che non hai smesso con il blog,questo post è autentico, bellissimo!E quando ci racconterai dell'India? :) Un bacio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un discorso molto particolare quello dell'India e del mio cambiamento. Le cose dello spirito sono talmente soggettive che ogni volta che cerco di parlarne, mi rendo conto che svilisco e banalizzo. Ma sono certa che tu e tanti altri mi capiranno!!!
      Ci devo pensare su ma non è per niente semplice parlarne!
      Un bacione con schiocco
      F.

      Elimina
  4. Questo post è vera poesia, come avevi promesso.
    Sono con te in tutto quello che dici. Io mi sono stufata della logica del "tutto e subito" già da un po'.
    Lo vorrei insegnare a mia figlia, ma è una lotta dura contro la tendenza del mondo. Molto , molto faticoso. Ma non demordo!
    Un abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A volte ringrazio Dio per le difficoltà economiche di questo momento... Così è molto più semplice far capire ai figli che le cose materiali non sono importanti ne indispensabili e che ciò che conta veramente sono i rapporti tra le persone.
      Bacio

      Elimina
  5. Mi sembra il mio ritratto, con qualche differenza. L'ultima parte mi appartiene del tutto (niente vacanze o brevissime, mobili riciclati, pochi vestiti) solo che mi sento sola in questa strada, mio marito lo chiamo comprino, lui si sente male a non comprare. Le figlie grandi e non ancora autonome hanno bisogno che io ancora lavori, e così ogni giorno 7/8 ore di vita vanno lì, in un lavoro pesante e notturno, che però mi lascia libera la mattina, anche se mi alzo tardi, sennò non recupero. E il giorno in questo periodo non faccio altro che fare passato di pomodoro per l'inverno, marmellata di fichi, succo d'uva, ce ne vorrebbero tre di me, per fare tutto il resto, pulire, fare lavatrici, stirare, sistemare giardino e orto. Le mie figlie che non stanno con me dicono "Se poi non ti scomoda darci qualche barattolo di pomodoro..." Ma per chi vuoi che lo faccia? Io e il babbo siamo in due. In tutto questo c'è ancora qualcosa che non quadra, io e mio marito non abbiamo forse mai avuto un progetto comune, lui mi segue finché non gli scomoda,ma non è cosa sua. Comunque un post molto bello dove ci sei te per intero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Invece io devo ringraziare mio marito perchè è lui che mi ha insegnato che si può vivere anche con poco... anzi, che con poco si vive meglio!!!
      Le cose sono orpelli. La mia casa è quasi vuota, non possiedo soprammobili, gli armadi sono pieni di spazio... e così la mente!!! E' più facile tenere in ordine, dentro e fuori.
      Un bacio

      Elimina
  6. Come non concordare? Io l'ho sempre pensata così... ho amiche che si lamentano di tutto e poi me la tirano perché "io ho la fortuna di lavorare part-time"... è vero è una fortuna trovare un contratto così, è vero e prego quotidianamente di poterne usufruire sempre... perché si sa che al giorno d'oggi cercando lavoro non si può fare i preziosi.... ma è anche vero che facendo 3-4 ore al dì guadagno una scemata ma è quella che mi basta.... perché mi basta una borsa e un paio di scarpe comode, qualche libro e il mio tempo libero... il mio tempo libero è la mia ricchezza... il tempo libero per farmi le mie cose: cucinare, pulire la mia casa, giocare con il mio bambino, guardare un film con il mio consorte, camminare nel bosco....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io lavoro part-time 3,5 ore la mattina (giovedì escluso, e anche sabato e domenica). Ho uno stipendio da miseria nera ma tanto tempo libero. E come dici tu, è il tempo libero la mia ricchezza. Non cambierei le cose per nessuna ragione al mondo.
      Un bacio

      Elimina
  7. Bello questo post Francesca. Un post in cui ti metti a nudo con grande generosità. E i tuoi pensieri li condivido, perché quello che descrivi è un circolo vizioso. E uscirne è molto difficile. Io ci sto provando, ma non ci riesco ancora come vorrei! Bisogna stare all'occhio e non perdere di vista il proprio obiettivo, è facile lasciarsi attanagliare da questa spirale.

    Buona settimana! e buona guarigione
    Cinzia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che il modo più semplice per cominciare ad uscire da questa spirale sia autoprodurre il più possibile. Chi ha la possibilità e il tempo per farlo, dovrebbe coltivare un orto, anche sul balcone, fare il pane, la pasta, la pizza, le torte e i biscotti in casa. Chi lo sa fare (e non per altro mi sono iscritta adun corso di taglio e cucito) dovrebbe confezionarsi i vestiti da solo... Insomma, più che si può, fin dove si arriva... autoprodurre. Evitare la spirale dei consumi anche acquistando oggetti usati (praticamente ho arredato la casa con mobili di seconda mano) oppure barattarli con altre persone. Le strade ci sono, basta solo cercarle.
      Un bacio
      Francesca

      Elimina
  8. Sì, Francesca, è proprio questa la vita, questa che nella sua semplicità ti regala la profondità dei sentimenti, la gioia di un dono, l'affetto dei tuoi cari, la fantasia di inventare modi nuovi dove mancano le ultime novità della tecnologia..... ed è bello sentirti gioire di quello che hai ....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Fausta. E' stato un percorso lungo e non facile e tu, che mi "conosci" da tanti anni, lo sai!
      Ti abbraccio forte
      Francesca

      Elimina
  9. Dopo tanto tempo torno a trovarti in questo tuo bel blog e non posso che darti ragione in toto. STo cercando di modificare la mia vita tornando alle origini e alla Natura: cosa difficile, dopo un trasferimento nella capitale. Ma non c'è nulla che valga di più la pena.
    Ti saluto,
    Carolina
    www.mercurioalaskanmalamute.wordpress.com
    www.sottoifioridililla.com

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Evvai Carolina, che piacere rivederti.
      Si, in città non è facile, ma come già dicevo a Cinzia, credo che l'autoproduzione sia una valida strada per sviluppare, anche mentalmente, la propensione ad una vita più equilibrata e meno dipendente dal consumo a tutti i costi.
      Un bacio
      Francesca

      Elimina
  10. D'accordo su tutto.. la ricchezza sta nel denaro... sentirsi viva come tu descrivi è la vera ricchezza!! Sono felice con te!
    Un abbraccio!
    :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ops... svista... La ricchezza NON sta nel denaro.
      Chiaramente un lapsus!!!
      Si, in poche parole era quello che intendevo dire!!
      Bacione
      Francesca

      Elimina
  11. Quanto mi garba quello che hai scritto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo so che ti garba...
      Grazie di essere passato dalle mie parti.Sei uno dei pochi uomini che mi legge e l'unico che ogni tanto commenta. Per questo ti meriti un grande grandissimo BACIO!!!
      Franci

      Elimina
  12. Ciao Francesca, proprio in questi giorni di grandi problemi al lavoro, oltre ai miei personali, a volte mi dico che vorrei proprio stare a casa e curare le cose che mi renderebbero ricca dentro e invece anch'io devo lavorare per pagare mutuo asili ecc. anch'io ho un part-time alle 15.30/16.00 sono a casa e credo proprio non riuscirei più a lavorare fino a sera come facevo prima!
    la mia casa però, al contrario della tua, è piena zeppa di cose, oggetti, regalati, comprati come ricordo durante i viaggi prima delle bimbe, ma ora mi sento soffocare e nel mio piano di battaglia di settembre c'è anche l'intenzione di disfarmi un po' di cose per fare un po' di spazio, fuori e dentro!
    grazie per questo post! l'ultima frase bisognerebbe scriverla a carattere cubitale!

    baci :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fallo, elimina con coraggio tutte le cose che non ti sono indispensabili. Io l'ho fatto. A volte con dolore, perchè c'erano anche ricordi (alcune cose, come quelle che mi ricordavano mio papà non le ho eliminate, ma le ho solo messe da parte), ma altre volte con un bel... ma chi se ne...
      Non hai idea di quanto si sta meglio dopo!!!
      Un abbraccio di incoraggiamento
      Francesca

      Elimina
    2. dovrei farlo anche io... ma lavorando 35 ore alla settimana e dovendo occuparmi anche di mio figlio alla fine continuo a accumulare roba che si stratifica in armadi e cassetti. Dovrei prendermi un week-end solo per buttare via tutta la roba inutile... ma visto che vivo quasi solo il sabato e la domenica alla fine non ho proprio voglia di sprecarli per sistemare la casa!

      Elimina
    3. dovrei farlo anche io... ma lavorando 35 ore alla settimana e dovendo occuparmi anche di mio figlio alla fine continuo a accumulare roba che si stratifica in armadi e cassetti. Dovrei prendermi un week-end solo per buttare via tutta la roba inutile... ma visto che vivo quasi solo il sabato e la domenica alla fine non ho proprio voglia di sprecarli per sistemare la casa!

      Elimina